Luppolo: quel fiore amaro che fa amare (e odiare) la birra
Il luppolo, Humulus lupulus, è l’ingrediente che ha guidato la rivoluzione della birra artigianale nel mondo. Scopriamo cos’è e come questa pianta contribuisce al successo di questa impareggiabile bevanda.
La vita del luppolo inizia con un’estate di crescita. Le piante di luppolo prosperano in climi temperati, richiedendo terreni ben drenati e l’esposizione al sole per sviluppare appieno le loro gemme floreali, chiamate anche coni. Una volta raccolti, i coni di luppolo sono accuratamente essiccati e trasformati in varie forme (pellet di varie dimensioni o estratti liquidi) che verranno consegnati al birrificio, dove diventano l’ingrediente chiave impiegato in alcune fasi del processo di produzione della birra.
COME SI USA IL LUPPOLO E LE SUE CARATTERISTICHE
Il fiore di luppolo è una cassaforte di composti chimici che donano profondità e complessità alla birra, il processo di produzione permette al birraio di aprirla e usare questi straordinari gioielli naturali.
Ogni varietà di luppolo ha le proprie caratteristiche come la % di alfa acidi che sono responsabili dell’amaro, e varie tipologie di olii essenziali fattori del profumo e degli aromi. Tutte queste variabili, date dalla varietà della pianta, dai fattori pedoclimatici, si possono esprimere in maniera completamente diversa anche seconda di come viene usato in ricetta.
Se il luppolo si aggiunge nelle fasi calde (es. cottura del mosto o Whirlpool) il calore favorisce l’isomerizzazione degli alfa acidi contenuti nella resina che passano in soluzione pregiando la birra del distintivo gusto amaro. Alcuni composti presenti nella resina sono fattori positivi per la formazione e la tenuta della schiuma, mentre altri fungono da batteriostatici naturali migliorando la conservabilità del prodotto finito.
Se il luppolo viene aggiunto in fasi ove la temperatura è minore a quella di ebollizione o comunque circa sotto i 70°C, questo favorisce la solubilizzazione degli olii essenziali e soprattutto della loro permanenza nel liquido (essendo volatili, questi verrebbero persi all’interno dei vapori sviluppati durante le fasi calde) che permette di dare profumi e aromi, impattando abbondante sul bouquet della birra finita e sul palato del bevitore.
LUPPOLI E STILI DI BIRRA: DOVE POTERLI ASSAGGIARE
Luppolo Cascade: Il simbolo del movimento craft mondiale
Con la sua esplosione di profumi agrumati, di pompelmo e floreali, è la forza motrice di molte American Pale Ale. L’aroma fruttato e l’amaro equilibrato rendono questa varietà ideale per chi cerca una birra vibrante e piena di carattere.
Luppolo Tradition: la solidità della tradizione tedesca
Note terrose e leggermente speziato, è un cardine nelle ricette tedesche tradizionali come le Märzen e le Bock. Supporta la struttura maltata e il retrogusto pulito.
Luppolo Rakau: macedonia neozelandese
Proveniente dalla Nuova Zelanda, regala birre con note di frutta tropicale e pino. Questa varietà è spesso utilizzata in birre Pale Ale e IPA di ispirazione moderna, aggiungendo un tocco esotico e vibrante che soddisfa i palati affamati di frutta.
Il luppolo è un pennello che nelle mani del birraio dipinge con le sue bratteole, opere d’arte gustative. Un consiglio? Iniziate ad avventurarvi nel mondo delle birre Single Hop, dove potrete scoprire un determinato luppolo nella sua incredibile e pura unicità.
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