Non solo cantucci e vin santo

“L’appetito vien mangiando, la sete se ne va bevendo” e noi con questo articolo vogliamo soddisfare entrambe.

VINO E CIBO

L’ansia da prestazione che ci mette una carta dei vini complessa è sicuramente un emozione che molti di voi avranno provato al ristorante. Cercare di capire quale vino può essere la migliore scelta per accompagnare tutti i piatti che i nostri compagni di tavolata hanno scelto non è semplice, questo lo sappiamo. Per questo esiste il nostro articolo che vi potrà spiegare i due principali metodi per valutare come fare le vostre scelte.

Ma il ristorante non è la sola occasione in cui possiamo abbinare un buon piatto ad un vino, anzi! In questi ultimi anni in cui ci siamo riscoperti tutti grandissimi panificatori, chef e novelle Nonne Papere, perché non proviamo a capire come valorizzare la nostra cucina con una bottiglia adatta?

Equilibrio: questa è la parola magica che chiunque parli di abbinamento prima o poi pronuncerà. Ed è vero, senza dubbio, che la ricerca di un bilanciamento di sapori tra il gusto di un vino e gli aromi di un piatto è il miglior modo per cominciare. 

SCIENZA ESATTA O GUSTO PERSONALE?

Non esiste una formula fissa, una rigida tabella che possa dirci per ogni piatto quale vino scegliere e, possiamo dire serenamente, per fortuna è così! Ogni ricetta è differente e ciascuna bottiglia, anche dello stesso vino, ha il suo #Carattere: la cosa migliore da fare è sperimentare, assaggiare e lasciarsi stupire dal potere degli abbinamenti.

Come vi abbiamo raccontato, ci sono alcuni trucchi che possono aiutarci nella selezione della bottiglia perfetta per le nostre ricette. Vorremmo però fare con voi un viaggio grazie ad alcuni produttori che, con i loro vini, ci daranno esempi concreti di come le vostre pietanze possono essere valorizzate al meglio.

L’APPETITO VIEN MANGIANDO, LA SETE SE NE VA BEVENDO

Come stimolare l’appetito, se non con un buon aperitivo? Se cerchiamo un ingrediente sfizioso, caratterizzato da un sapore piuttosto inconfondibile, non possiamo non pensare alle olive all’Ascolana. Originarie delle Marche sono ormai un piatto che si trova facilmente ovunque e per valorizzarlo al meglio abbiamo scelto un vino nato nelle stesse terre. La famiglia che si dedica alla cantina Vigneti Vallorani è attenta a far sì che i propri vini esprimano l’anima del territorio in cui nascono, portandosi dietro un bagaglio di storia e tradizioni. Per questo il loro “Avora” ci sembra perfetto come accompagnamento: le caratteristiche di freschezza di questo Falerio e la sua sapidità, sempre presente, sono perfette per accompagnare un aperitivo. 

L’untuosità che caratterizza un piatto fritto, poi, trova il suo perfetto bilanciamento in un vino bianco che vi contrapponga un’amabile sapidità e cha abbia al tempo stesso una buona struttura, dovuta all’affinamento sui lieviti.

TINTA UNITA, PER NON SBAGLIARE

In questa stagione uno dei manicaretti che spesso si ama preparare è il risotto: delicato primo che mette tutti d’accordo, capace di mantenere il calore che l’inverno tanto ci fa apprezzare, ma di non appesantire in queste settimane che seguono le feste natalizie.

E come non pensare ad un risotto preparato proprio con il vino che poi verserete nei vostri calici? 

Tra le regole più quotate per l’abbinamento di un vino ad una pietanza, si è sempre considerata la concordanza di colore: in questo caso quindi anche l’occhio in cerca di somiglianza cromatica a tavola non potrà che essere appagato! In Piemonte la Barbera d’Asti “Mysterium” di Tenuta Montemagno porta con sé la storia di antiche vigne, le originarie della tenuta, e di lunghi affinamenti in botte che nel bicchiere vi stupiranno per l’intensa persistenza aromatica.

Il trucco per rendere perfetto questo abbinamento? La mantecatura finale del vostro risotto, lo renderà cremoso e avvolgente, perfetto per accompagnare la leggera tannicità che troverete nel bicchiere.

UN PIATTO DELLA TRADIZIONE

Per accompagnare la delicatezza di carni bianche o di un secondo di mare, perché non provare a scegliere un Pinot Grigio? Equilibrato, fruttato e stimolante: è “The Lady”, un Pinot che nasce in Veneto e che rivela il lavoro di Ferro13, cantina nata da passione e creatività. Un profilo aromatico così pieno di gusto si accompagna in piena armonia con il bagaglio di sentori che un piatto tradizionale come il baccalà alla vicentina porta con sé. Pochi ingredienti, un piatto dal gusto intenso e un calice che lo saprà accompagnare con magistrale equilibrio. Una ricetta parte della storia enogastronomica italiana, ricca, decisa e tramandata dalle mamme di famiglia: quale miglior piatto per un vino “omaggio alle donne, al loro fascino, alla loro bellezza ed eleganza”? 

NON E’ BUONO (SOLO) CIO’ CHE E’ BUONO, MA E’ BUONO CIO’ CHE PIACE

Ci siamo permessi di alterare un po’ questo modo di dire tradizionale perché davvero nell’abbinamento a tavola questa regola è decisiva.

Mangiare e bere devono essere prima di tutto un piacere e l’abbinamento di sapori, aromi e profumi deve farci divertire e appagare. Se è vero ciò che sosteneva il padre della gastronomia Anthelme Brillat-Savarin, cioè che “la scoperta di un nuovo piatto contribuisce molto di più alla felicità umana della scoperta d’una nuova stella”, chissà che non valga lo stesso per la scoperta di un nuovo abbinamento!

Provate sempre ad assaporare ciò che avete nel piatto, riconoscete gli aromi ed i gusti base che potete percepire e cercate di identificare il carattere dominante nel cibo. Iniziate a focalizzare il vostro abbinamento su tale carattere e cercate un vino che possa esaltarlo. Per fortuna non ci sono esami o prove da superare: non ci sono risposte sbagliate, ma solo palati appagati.