I 10 comandamenti per scegliere un vino al supermercato quando hai poco budget

In una babele di etichette, come solo la corsia vini di un supermercato può essere, servono dei comandamenti per scegliere il vino giusto, soprattutto se non vogliamo spendere troppo.

Redazione di Vinhood
Redazione di Vinhood
consigli vino supermercato

In principio era il vino’ e gli uomini lo consumavano inconsapevoli e felici, distinguendolo solo tra bianco e rosso.

Poi fu l’avvento delle Doc, delle Igt, dei corsi da sommelier anche per semplici appassionati e finì che sul vino non ci si capì più nulla, tanto che, oramai, anche comprare una bottiglia al supermercato che ci soddisfi, è divenuta una vera e propria impresa.

Nella Babele di etichette della corsia vini, è difficile scegliere il vino giusto, soprattutto quando non vogliamo spendere troppo.

Così abbiamo pensato che servisse una guida, o meglio dei comandamenti per non condannare voi, fedeli bevitori, a una gastrite universale o ad essere tacciati del peggiore dei peccati capitali, l’avarizia, da amici e familiari: “A tirchio, ma che ciofeca hai comprato?”

ECCO ALLORA I 10 COMANDAMENTI SU COME SCEGLIERE UN VINO AL SUPERMERCATO QUANDO IL BUDGET È BASSO

1. Non commettere atti impuri

Entrate nella corsia vino con il vostro carrello ormai traboccante, rammaricandovi della vostra incontinenza del buttarci dentro cose e già pensate al conto salato che vi attende alla cassa.

“Cavolo ero uscito solo per comprare del latte”  pensate, ed è qui che una tentazione vi coglie alla sprovvista.

Come attratti da una calamita gli occhi vi si tuffano sullo scaffale in basso e quei prezzi così allettanti che iniziano con “1” e finiscono con “,99” sembrano irresistibili.

Un dubbio demoniaco vi assale: “ E se fosse cosa buona e giusta?”

No, assolutamente no e mai in nessun caso. Neanche per cucinarci, che poi vi rovina i piatti.

Siate forti e rimanete saldi sui vini degli scaffali centrali. Le bottiglie in alto, costose e sigillate, invece non sono per voi, anche il solo guardarle vi farebbe peccare di Hybris.

2. Non insultare il nome del Lambrusco invano

Il Lambrusco poverino è uno di quei vini che più ha subito oltraggi e ingiurie.

La versione che tutti abbiamo bene in mente è quella di un vino frizzante e dolce di scarsissimo valore, ma in realtà non è solo questo.

Infatti, soprattutto negli ultimi anni, vuoi per la moda dei vini rifermentati in bottiglia, vuoi per la voglia di rivincita dei giovani produttori emilio-romagnoli, sul Lambrusco secco #Rilassato si è fatto un lavoro di valorizzazione incredibile.

Quindi prima di disprezzarlo provate queste due etichette:

  • Lambrusco di Sorbara Secco Doc di Cavicchioli #Rilassato
  • Lambrusco di Sorbara Secco Doc di Righi #Rilassato

3. Ricordati di santificare le feste con le bollicine

Vi invitano per cena, magari in occasione di un compleanno e non sapete neanche quale sarà il menù.

Che fare?

Buttatevi sulle bollicine Metodo Classico – trovate il metodo di rifermentazione in etichetta o nel retroetichetta- che, quando servite fredde, riescono sempre a regalare un sorriso, anche quando sono immonde. 

Ma se il vostro budget è ancora più ridotto, scegliete un Metodo Charmat – anche stavolta, lo riconoscete perchè è scritto in etichetta- e se non volete optare per un classico Prosecco vi consigliamo degli #Spiritosi Ortrugo piacentini: fruttati, freschi e leggermente dolci sul finale. 

4. Onora tuo patre, tua matre e il Sud Italia

Al Sud il clima è meraviglioso, si mangia da dio e si spende anche meno!

I vini del Sud Italia in generale hanno un costo per litro abbastanza basso nonostante la qualità molto buona.

Scegliete dei Primitivo #Carismatici o Negroamaro (#Carismatici o #Saggi) della Puglia se preferite vini più strutturati e tannici, oppure se vi piacciono i rossi più morbidi provate dei Nero d’Avola siciliani dal carattere #Afrodisiaco.

Per quanto riguarda i bianchi, optate per delle Falanghine e Fiani d’Avellino campani per vini più freschi e acidi o scegliete dei Vermentini sardi se al contrario li preferite più robusti in alcol e ricchi in sapidità.

5. Non uccidere le DOCG

Ragazzi è importante.

Quando si vuole fare bella figura ma si vogliono spendere massimo 10 euro evitate di prendere vini blasonati.

Per lo stesso prezzo conviene puntare sulle Igt o Doc meno famose o ancora su vitigni meno conosciuti perché questi produttori per aumentare il mercato e la loro visibilità saranno molto attenti alla qualità di ogni loro etichetta. Tra i #Rilassati sono ottimi i vini a base di uva Marzemino dal Trentino, i vini Bardolino veneti.  Se siete più tipi da vini #Afrodisiaci provate i vini da Dolcetto piemontesi o i Gutturnio piacentini. Tra i #Carismatici vi suggeriamo invece i Morellini toscani. 

6. Non rubare… ma buttati sulle promozioni

È banale suggerirlo ma non fa male ripeterlo.  

Ormai al supermercato si trovano vini di cantine prestigiose i cui prodotti base o le linee pensate appositamente per la GDO, rappresentano dei prodotti ottimi che spesso e volentieri troviamo in promozione. 

Un esempio? Le Difese di Tenuta San Guido scovato in uno scaffale per soli 11 euro.

Considerate che la cantina è la stessa che produce il Sassicaia, il vino più famoso d’Italia e che con l’annata 2015 si è aggiudicato il titolo di “Vino più buono al mondo” secondo Wine Spectator.

7. Non accettare falsa testimonianza

Allora partiamo da un presupposto: i Chianti a 5 Euro non esistono.

Se trovate dei vini famosi il cui prezzo di base è molto basso, potete star certi di stare acquistando una bufala. Da evitare anche quelle bottiglie dall’etichetta regale al prezzo di 2,50 euro.

Anche se spendete poco, saranno comunque soldi buttati. Il discorso cambia se invece dovete fare un regalo a una persona che vi sta molto antipatica. In quel caso sarà il migliore acquisto della vostra vita.

8. Non desiderare il vino d’altri (ma il vitigno sì)

Quando siete indecisi se acquistare un vino straniero, soprattutto francese, che magari ha un prezzo vantaggioso, rinunciate fratelli.

Di sicuro non ne vale la pena e a quel punto fareste molto meglio a puntare su un vino italiano. Infatti non solo in quel vino paghiamo la tassa di spedizione, ma in Francia i vini costano in media, a parità di qualità, il doppio rispetto a quelli italiani.

Invece quando siamo in difficoltà sulla scelta, non è una cattiva idea puntare su vitigni stranieri (internazionali) prodotti in Italia. Quelli che vi menzioneremo hanno infatti una grande particolarità: sia coltivate in Francia, che in California o in Italia mantengono dei tratti distintivi forti e quindi, quando li berremo, sapremo più o meno cosa aspettarci.

Tra i rossi suggeriamo:

  • Merlot e Cabernet Sauvignon, dal carattare #Afrodisiaco, molto rotondi
  • Cabernet Franc e Syrah, dal carattere #Afrodisiaci, ma più speziati con note vegetali e che ricordano il pepe nero

Tra i bianchi provate:

  • Sauvignon Blanc, dal carattere #Stuzzicante. Profumano di foglia di pomodoro e pipì di gatto, che noi adoriamo- non la pipì, ma l’odore del Sauvignon
  • Gewurztraminer dal carattere #Etnico. Se siete degli amanti dei vini aromatici i Gewurztraminer sono sempre una bella opzione

9. Non avrai altro consigliere all’infuori di VINHOOD

Non l’abbiamo messo come primo comandamento per non essere troppo di parte.

Però diciamolo: non capita tutti i giorni di fare la spesa con un esperto di gusto che ci suggerisce il vino perfetto per i nostri gusti o la nostra ricetta. E usiamolo, no!?

Tra i vari vini suggeriti poi starà a voi scegliere quello della fascia di prezzo più consona al vostro budget.

10. Il decimo comandamento scrivetecelo voi in un commento!

Cliccate qui sotto per provare il test di Vinhood e scoprire il #Carattere del vostro vino ideale.

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