I 7 trend che stanno cambiando il vino nel 2020 secondo Vinhood
Abbiamo evidenziato 7 trend che stanno cambiando il mondo del vino nel 2020 e che di certo influenzeranno le vostre bevute nei prossimi mesi. Prendetene nota!
Sperimentazione ed esplorazione, due parole possono riassumere il 2019 del vino. Oggi una sete inestinguibile per il nuovo caratterizza i bevitori. Cercano con curiosità vini ottenuti da uve meno note ed al contempo storie di produttori emergenti e nuove modalità di acquisto. Sono finiti i tempi in cui si ordinavano sempre le stesse bottiglie e solo i marchi noti finivano sotto i riflettori.
I trend nel mondo del vino sono cambiati spesso, alti e bassi si sono alternati durante la storia. Nel passato è stata principalmente l’aristocrazia a guidare le tendenze e le mode. Pensate all’impatto che guerre, rotte commerciali ed incidenti diplomatici potevano avere sul consumo!
Al giorno d’oggi il settore del vino è più dinamico che mai, sembra cambiare di anno in anno. Sono soprattutto le nuove generazioni i trend setter moderni, capaci di cercare e condividere i loro vini preferiti grazie alla potenza del web e dei social media. Un ruolo importante spetta inoltre a bar e ristoranti dalla gestione innovativa, che offrono sempre nuove proposte enologiche ai loro clienti.
Detto questo, eccovi i 7 trend che stanno cambiando il mondo del vino e che di certo influenzeranno le vostre bevute nei prossimi mesi. Prendetene nota!
1. VINO CON UNA STORIA
Il cibo è sempre stato uno degli argomenti preferiti da molti italiani, ma ultimamente questa passione si è diffusa in tutto il mondo. Le storie di produttori, artigiani, pietanze e bevande riscuotono sempre più fascino. Un crescente interesse per le specialità regionali, per piccole chicche gastronomiche e per vini prodotti in limitate quantità, sta cambiando il modo in cui compriamo e consumiamo. Le persone sono tornate a visitare i mercati e a comprare direttamente dalle aziende agricole, con un’attenzione maggiore su come e dove i prodotti vengono realizzati.
Anche le cantine stanno vivendo questo sviluppo. Sempre più persone cercano vini in grado di stimolare la loro fantasia e con una storia interessante da raccontare. Questo dona nuova linfa a tante piccole aziende indipendenti, che si propongono con decisione come alternativa in un settore dominato da grandi nomi.
Non è difficile capire le motivazioni dietro a questo cambiamento. Siamo annoiati dalla omogeneizzazione del vino. Costose campagne di marketing non riescono a ispirare vere emozioni e non parlano con i nostri gusti e interessi personali. Cercare il prodotto locale, la piccola eccellenza, il nuovo vitigno autoctono è di certo più stimolante.
Inoltre, soprattutto nel mondo social si possono seguire tanti “comunicatori” del vino, non soltanto esperti di settore e sommelier, ma anche semplici appassionati e cultori che si firmano con il nome di #Winelover.
2. SONO ARRIVATI I GIORNI DEI “ROSSI LEGGERI”
Negli ultimi anni la mania del rosato è esplosa in tutto il mondo, forse l’Italia è stato uno dei paesi in cui questo fenomeno si è fatto sentire meno. Il successo dei rosati è legato soprattutto al loro abbinamento con differenti pietanze e al loro servizio leggermente fresco che li rende adatti per tutte le stagioni.
Inoltre, vuoi per la maggiore presenza di vegetariani e vegani, anche la nostra alimentazione prevede sempre più elementi vegetali che sono stati elevati addirittura al rango di seconde portate in molti ristoranti. E si sa ai piatti di verdure mal si abbinano vini molto pesanti o dal gusto troppo deciso.
La bella notizia è che l’Italia offre una fantastica selezione di “rossi leggeri”, coltivati soprattutto nelle alpi o dove il clima fresco consente una produzione dal basso grado alcolico, tannini gentili e limitata corposità. Questi vini sono ideali per un consumo quotidiano, tutto l’anno, non richiedono l’invecchiamento, sono altamente versatili con il cibo e hanno molto sapore.
Qualche suggerimento? Sicuramente la Bonarda e il Lambrusco secco! Toglietevi dalla testa l’immagine del Lambrusco in damigiana dal sapore dolciastro di spremuta di fragola. I lambruschi, rifermentati in bottiglia e leggeri in alcol, sono senza dubbio i vini del momento. Altrimenti se preferite i vini fermi vi suggeriamo i rossi come Schiava, Lagrein e Marzemino dall’Alto Adige, Pinot Nero indipendentemente dalla zona di produzione o vini a base di Nerello Mascalese o di Frappato, se volete spingervi a sud, in Sicilia.
3. I GRANDI NOMI RIMANGONO IN PANCHINA
Chianti, Bordeaux, Napa Valley… esempi di nomi che hanno dominato il mercato per lungo tempo. Molte bottiglie provenienti da queste aree hanno un’etichetta pomposa, prezzi gonfiati e non sempre i prodotti sono degni del costo. La rinnovata passione verso la ricerca e l’attenzione al denaro della nuova generazione di bevitori, sta modificando la percezione della reputazione di molti giganti del vino. E così si preferiscono vitigni sconosciuti o autoctoni che riescono ad esprimere le caratteristiche del territorio in modo molto personale ed originale e che spesso si trovano anche a prezzi inferiori.
Altri vini invece, come Barolo e Barbaresco sono rimasti sulla cresta dell’onda adattandosi al mutare dei gusti nel tempo, cercando stili di vinificazione che favorissero la morbidezza e un minore contenuto di alcool rispetto alle versioni tradizionali.
Sapete come si chiamano i fautori di questa rivoluzione? I Barolo Boys!
4. LARGO AI VINI NATURALI
Ormai le parole biologico, biodinamico e naturale sono sulla bocca di tutti e non potevano che influenzare anche il settore enologico.
C’è ancora poca chiarezza tra i consumatori delle reali distinzioni tra vini biologici, naturali e biodinamici ma quel che è certo è che appena si sente parlare di Green qualcosa colpisce immediatamente la nostra attenzione. Parlando in linea generale questa tipologia di vini prevede un uso limitato o nullo di additivi enologici di origine sintetica in abbinamento, nel caso del biodinamico, a pratiche di vigna e cantina che si rifanno ad antiche tradizioni contadine.
Ormai affrancati dalla terribile condizione di “vini che puzzano”, i naturali stanno sempre più conquistando i palati del pubblico, quello giovane in modo particolare molto sensibile a tematiche come la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente.
Anche le numerose manifestazioni enologiche che si vanno diffondendo in Italia come ‘ViniVeri’ a Cerea, ‘Vini di Vignaioli’ a Fornovo e le enoteche a tema, ne sono una palese dimostrazione.
Se questa però non è certo una novità, forse non sapevate che anche i vini vegan stanno conquistando fette di mercato sempre più consistenti. Si riconoscono tra gli scaffali perché riportano la dicitura in etichetta e si distinguono dai vini adatti ai vegetariani per un fattore: non è consentito l’impiego di additivi enologici di origine animale, anche quando non prevedono l’uccisione o lo sfruttamento dei nostri amici, come nel caso di albumina e caseina usate per l’illimpidimento dei mosti.
5. GRANDE DEBUTTO DEI VINI ORANGE
Fino a poco tempo fa quel nome così infelice di “vino arancione” faceva sì che i vini bianchi prodotti in ossidazione fossero appannaggio dei soli addetti al settore o degli amanti dei gusti bizzarri. Oggi invece gli orange wine sono spesso sinonimo di vini naturali e di grande personalità ricercata e apprezzata dal grande pubblico. Oggi è considerata come una categoria di vini a parte, con una loro specifica identità.
6. BRING YOUR OWN BOTTLE
Portarsi il vino da casa e berlo nei ristoranti, ormai, non è più una cafonata da bannare dai più ossequiosi osservanti delle regole di Bon Ton.
Quella del BYOB è l’ultima moda che viene dagli Stati Uniti che sta facendo il suo primo approdo anche in Italia. L’importante è pagare (anche se non sempre è richiesto) un “diritto di tappo”, una piccola fee, che consente di bere il proprio vino preferito servito in modo professionale dal sommelier del ristorante.
7. LA TECNOLOGIA AL TUO SERVIZIO
Ci viene difficile associare il vino con la velocità e con la tecnologia. Il tempo del vino scorre lentamente, molto tempo, talvolta occorrono anni per la produzione e altrettanti anni sono richiesti anche per l’invecchiamento. Il vino da il meglio se viene bevuto lentamente durante la cena stimolando lunghe conversazioni. Tuttavia stiamo vedendo un aumento notevole dell’utilizzo di applicazioni e tecnologie per identificare nuove bottiglie e vini interessanti da provare.
Sono tanti i nuovi servizi che aiutano il consumatore. Ora è possibile scoprire con facilità informazioni dettagliate sull’uva e sulla vigna, abbinamenti consigliati e migliaia di commenti e review. Non solo, esiste il nostro sommelier virtual in grado di consigliare il miglior vino per ogni occasione e strumenti per cercare sconti ordinando tramite gruppi di acquisto.
Una cosa che ci incuriosisce è notare come la tecnologia nel mondo della produzione stia invece procedendo col freno a mano tirato. In vigna va di moda la raccolta a mano, così come l’uso di metodi di coltivazione tradizionali. Mentre i consumatori diventano più esperti grazie alla tecnologia, sembra che i produttori di vino stiano riscoprendo i valori della semplicità. Questi due mondi si incontrano, rendendo sempre più interessante il settore.
IL VINO FATTO CON AMORE E RISPETTO NON ANDRÀ MAI FUORI MODA
Può essere difficile tenere il passo con tutti gli ultimi sviluppi collegati al vino, mondo molto ampio e di tanto in tanto un po’ elitario. Una cosa però è certa e dobbiamo ricordarla sempre: il buon vino, fatto con amore e rispetto, non andrà mai fuori moda.
Cercate di conoscere ciò che vi piace, di capire perché avete determinati gusti e difficilmente vi troverete con la bottiglia sbagliata davanti a voi. Come fare? C’è un modo semplice ed immediato.
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